sabato 5 maggio 2012

Con nuovi occhi

Firenze, Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, Prima sala.

 "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi."
(Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)

Non sempre per viaggiare serve un biglietto aereo in tasca, le valigie pronte, le scarpe comode e un frasario nello zaino. Talvolta non serve neppure il biglietto per un treno o un traghetto, né quello per una corriera o un pullman che giunga in luoghi altrimenti irraggiungibili.
Può capitare di compiere uno strepitoso ed inatteso Viaggio (di quelli che ti infervori quando lo racconti a gli amici) anche nella città in cui abiti da anni, semplicemente ponendosi con occhi nuovi o raccogliendo un desiderio da troppo tempo rimandato, varcando banalmente un portone....
Nel nostro caso il portone che abbiamo oltrepassato, scoprendo "altri mondi" (ed è proprio il caso di dirlo), è quello del "Palazzo non finito", in via del Proconsolo a Firenze, sede del Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia. Da tempo volevamo visitarlo, sempre rimandando, abbiamo approfittato della calda giornata di sabato scorso per passeggiare tra le vetrine e le stanze di paesi altri racchiusi nel museo... L'esotico spesso non richiede lunghe ricerche o interminabili vagabondaggi, cospicue spese o chilometri macinati a suon di portentosi mezzi; il più delle volte lo si trova dietro l'angolo, in una viuzza dimenticata, nella conversazione con un passante, varcando una porta o un portone che da tempo ci stringevano l'occhio come un invito ad "entrare"...
Il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze è qualcosa di entusiasmante: fondato nel 1869 da Paolo Mantegazza, consiste in una raccolta incredibilmente cospicua di oggetti, abiti, manufatti, strumenti musicali, armi, gioielli, suppellettili (più di 10.000) raccolti in tutto il mondo... L'effetto è magico: un viaggio nel tempo e nello spazio (alla portata di tutti) da viversi e gustarsi passo passo, vetrina dopo vetrina, incanto dopo incanto...
Se ne esce frastornati e felici da questo variegato e "ridondante" museo (sebbene siano solo 18 sale), com'essere sballottati in un "Giro del mondo in 8 ore"... e la gioia di disegnare e trattenere qualche attimo di quel peregrinare è stato irrefrenabile per Gabriele...
Qualcuno di quei disegni, strepitosi, realizzati durante la visita, li potete vedere in questo post, gli altri poi chissà....

Firenze, Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, Eschimesi.

"Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato."
                                                                (Edgar Allan Poe)

Firenze, Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, Indiani d'America

Firenze, Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, Alta Amazonia

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