lunedì 2 maggio 2011

Notte (im)bianca



Lo scorso sabato sera fu "Notte bianca" a Firenze, già.... ma della serie che noi, prendendo alla lettera il termine, abbiamo preso lo spunto e deciso di iniziare ad imbiancare il mio studiolo di casa, per andare avanti ad oltranza... pomeriggio, sera e anche il 1° maggio certo, visto che è la festa dei lavoratori, e che secondo qualcuno (soprattutto il nostro sindaco) questo giorno non si dovrebbe stare con le mani in mano (a godersi un "meritato riposo" o solo festeggiare una delle poche festività laiche di questo paese) ma a sgobbare, come ogni altro giorno dell'anno.
Visto che casa mia non è proprio quella che si puó definire una "dimora minimalista", il piú (e il piú noioso) del lavoro è stato svuotare la stanza... Il resoconto dello sforzo è: una ventina di colli solo per i libri (haimè, da quando lavoro in libreria la mole dei volumi è cresciuta in modo esponenziale) piú una serie di scatole zeppe di matite, penne, fogli per appunti, e una valanga di altre cose "necessarie" come cartucce per stampante, strisce di negativi della Diana F+, rullini scaduti da sperimentare, ecc, quanto svariati inutili ninnoli e souvenirs... Il dare la vernice, levando prima la muffa e tappando i buchi con lo stucco, è stato il meno e piú dilettevole....

Le cose brutte dell'imbiancare, sono arrivata a concludere, consistono in:
- provare un forte (e fino a quel momento sconosciuto) desiderio di abitare in un ambiente minimalista, una di quelle case che si vedono ritratte nelle riviste patinate di architettura e arredamento, e sentirsi annichilita dalla zavorra accumulata negli anni,
- dover fare i conti con la convivente felina, di natura curiosa si sa, ed accettare il suo maldestro e gattesco supporto che, per un essere umano improvvisato imbianchino, puó risultare piú di ostacolo che di aiuto,
- impacchettare tutto con una frenesia ed uno sconforto peggiore di quello che si prova la vigilia di Natale sapendo che dopo mezz'ora i doni dovranno apparire (eleganti e ben agghindati) sotto l'albero,
- ritrovarsi a notte fonda, prima di andare a dormire, come Panoramix dopo aver bevuto una pozione sbagliata: piena di puntini bianchi, cosí perfettamente ben distribuiti, da domandarsi se sia una qualche sorta di allergia-malattia o solo l'incredibile maestria che è capace di generare il "dio Rullo" (bianco perfetto sul muro, punteggiatura uniforme su pelle ed abiti umani).
Le cose belle dell'imbiancare invece si possono ridurre a:
- provare un forte e (fino a quel momento sconosciuto) desiderio di un'abitazione minimalista, una di quelle che si vedono ritratte nelle riviste patinate di architettura e arredamento.... e quindi decidere di eliminare non poche cose inutili facendo posto a nuova zavorra che arriverà (e che a questo punto ti sentirai legittimata ad acquistare),
- apprezzare l'aiuto dei conviventi, che con fare distaccato e senso pratico, rendono tutto piú semplice e veloce (come nel caso di essere umani) oppure un po' meno ma comunque apprezzabile (come nel caso dei felini),
- scoprire che un pittore, che generalmente trascorre le sue giornate imbrattando di mille colori pavimenti, vestiti, lavandini ed utensili vari per creare fantastici capolavori su telai o carta, è anche capace di tuffarsi nel bianco e stendere una pennellata pulita ed uniforme, senza fantasie di sorta...

Gaia

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